Laghi di Valgoglio

la testimonianza del boom dell'energia idroelettrica

L’escursione ai laghi di Valgoglio, ci da la possibilità di muoverci in un ambiente alpino fortemente modificato dall’intervento umano.

Agli inizi del 900 l’Italia era un paese disperatamente affamato di energia per sostenere la crescita e gli impianti idroelettrici erano la principale fonte di energia pulita e rinnovabile, quindi su tutto l’arco alpino fiorirono bacini artificiali e condotte forzate.

Nella piana rocciosa sopra Valgolgio vennero individuati dai tecnici dell’Enel delle depressioni nel terreno che sarebbero state idonee per essere trasformate in bacini artificiali, naque così il sistema idrico formato dal lago Aviasco, Campelli, Sucotto, Cernello e Nero.

Questo particolare bacino idrico distribuito fu poi fatto confluire nella condotta forzata che scende a Valgolgio.

Il paesaggio che circonda questa escursione è fortemente influenzato dalle costruzioni di servizio per le dighe, ma resta comunque un ambiente selvaggio e testimone di un epoca lontana in cui il pionierismo sulle montagne si manifestava anche con l’ingenieria idroelettrica.

I laghi hanno anche modificato il microclima della zona dando spesso origine a nebbie molto suggestive, a cui però bisogna sempre prestare la dovuta attenzione!

L’escursione è di media lunghezza ed è consigliabile farla nella bella stagione o comunque in assenza di neve, la presenza di due rifugi sul percorso da la possibilità di dividerla in due giorni e prendersela con assoluta calma, non ci sono difficoltà particolari, ma tutta la prima metà del percorso è generlamente ripida.

descrizione della gita

Si parte da sopra Valgoglio lasciando l’auto in località Bortolotti, si segue la mulattiera (segnavia CAI 228) che sale dritta e costeggia la candotta forzata, si segue fino a raggiungere il piccolo Villaggio Enel attraversando il torrente valle Golgio, da qui si segue il segnavia CAI 268

Si piega verso sinistra e si inizia a salire con qualche tornante in direzione del piccolo lago Canali sulle cui sponde sorge il rifugio Lago Nero.

Lasciando il lago Canali alla nostra destra ci troviamo di fronte lo sbarramento del Lago Nero, continuiamo lasciano anche lui alla nostra destra e lo costeggiamo fino a raggiungere la successiva diga del lago Aviasco, siamo a metà e finalmente si scende seguendo il segnavia CAI 229 che ci porta su un lembo di terra che separa il lago Campelli dal lago Nero, in quello che è forse il perzzo più suggestivo di tutta l’escursione.

Si scende ancora oltrepassando il Lago Campelli Basso e ci si dirgie verso il Lago Cernello e il suo omonimo rifugio.

Qui ci ricongiungiamo con il sentiero 228 che passando per il lago Sucotto inizia la discesa che ci riporta al parcheggio seguendo un itinerario leggemrente diverso prima ri ricollegarsi alla condotta forzata.

Dati

Lunghezza totale: 10,90  Km

Dislivello totale: 1002 mt

Pendenza media: 21%

Carattere della gita: T2

Traccia

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Punti d'appoggio

Rifugio Lago Nero

Rifugio Cernello