7 borghi montani lombardi

Sparsi per le valli lombarde ci sono piccoli borghi poco noti che possono offrire inaspettate soprese, si tratta di mete ideali per la stagione autunnale quando i colori esplodono e l’aria si fa fresca e gradevole.

Sono tutte mete semplicissime da raggiungere e attorno alle quali si possono fare gradevoli passeggiate.

Ecco dunque quali sono i piccoli paesini che meritano una visita!


Arcumeggia

La località è nota perché nel 1956 l'Ente Provinciale per il Turismo decise di trasformarla in un borgo dipinto. Dopo tale decisione, giunsero in paese artisti come Ferruccio Ferrazzi, Aldo Carpi, Sante Monachesi, Aligi Sassu, Ernesto Treccani, Achille Funi, Giuseppe Migneco, Gianni Dova, Gianfilippo Usellini, Innocente Salvini, Giovanni Brancaccio, Bruno Saetti, Enzo Morelli, Remo Brindisi, Fiorenzo Tomea, Eugenio Tomiolo, Francesco Menzio, Ilario Rossi, Giuseppe Montanari, Cristoforo De Amicis, Luigi Montanarini, Umberto Faini, Antonio Pedretti, Albino Reggiori e Massimo Antime Parietti.

I dipinti, eseguiti con la tecnica dell'affresco, sono sparsi sulle mura esterne delle case del borgo.



Boarezzo

anche in questo caso si tratta di un borgo dipinto, La creazione del villaggio artistico di Boarezzo si deve all'iniziativa del pittore Mario Alioli, con l'intenzione di dare al piccolo borgo una nuova attrattiva che ne fermasse il progressivo degrado. Piccolo paese montano, immerso nel verde della natura, ricco di bei panorami e tranquillità, Boarezzo era ambita meta turistica fin dai primi anni del Novecento.

Col trascorrere del tempo tuttavia, i viaggiatori lombardi divennero sempre meno numerosi, mentre l'attività contadina (l'altra fonte di ricchezza della zona) veniva progressivamente abbandonata. Sulle orme di iniziative similari (Arcumeggia in primo luogo) Aioli e la Pro loco di Valganna pensarono di dare vita al nuovo “borgo dipinto”.



Monteviasco

è una frazione del comune italiano di Curiglia con Monteviasco, in provincia di Varese.

Situato a nordest della sede comunale, a ridosso della linea di confine tra Italia e Svizzera, è un borgo montano quasi completamente isolato, non raggiunto da strade carrabili, ma unicamente da mulattiere e da una funivia, non sempre funzionante!

La località non è raggiunta da strade carrabili: la maggior via d'accesso terrestre è un sentiero pedonale, tracciato nel 1813 e costituito da circa un migliaio di gradini, che la collega a Ponte di Piero. Ulteriori mulattiere montane la collegano inoltre con le frazioni confinali del comune svizzero di Gambarogno, col borgo inferiore di Viasco e coi vicini alpeggi.

Prima della mulattiera un sentiero tortuoso partiva dai Mulini di Piero, sul Giona, un altro proveniva da Viasco, che portava in fondo valle ai Mulini di Monte, sulla Viaschina, e si inerpicava ripido e breve verso Monteviasco. Oggi tali sentieri non sono più individuabili



Schignano

è un comune italiano sparso di 871 abitanti della provincia di Como in Lombardia, è posizionato nella Val d'Intelvi e il suo punto più alto si trova in corrispondenza della cima del monte Sasso Gordona, a 1.410 m s.l.m. L'abitato nelle sue varie frazioni è posto in una conca chiusa dai seguenti monti: il Monte Gringo, il Monte Comana, il Monte di Binate, il Sasso Gordona ed il Monte San Zeno.

A Schignano si tiene un caratteristico carnevale le cui maschere sono costituite da tipici personaggi locali: i Bei, i Brütt, la Ciocia, i Sapeur, la Sigurtà, e il Carlisepp. La stessa manifestazione è stata raccontata anche dal cantautore Davide Van de Sfroos nella canzone "El Carnevaal de Schignan", contenuta nell'album Yanez del 2011.



Arnosto

Il borgo di Arnosto è situato nel comune di Fuipiano Valle Imagna ed è un borgo di montagna a 1033 mt di altezza.

Tra le strutture del patrimonio edilizio valdimagnino rimaste sul territorio è la più significativa e meglio conservata. Risale al XIV secolo e fino al 1797 fu sede della Dogana Veneta, dove si delimitava il confine tra fra il ducato di Milano e la Serenissima.

Conserva ancora oggi edifici di grande valore artistico e storico, murature in pietra, portali ad arco, tracce di affreschi. Caratteristici sono i tetti a piode, fatti in pietra, costruiti con lastre di roccia calcarea della Valle Imagna tagliate molto spesse. L’accuratezza dell’architettura si nota nella sovrapposizione delle rocce dei tetti, nella composizione delle case e nella fattura dei portali, del loro legno e dei batacchi e dei catenacci.



Cornello dei Tasso

è una frazione del comune di Camerata Cornello (Valle Brembana), in provincia di Bergamo. Cornello dei Tasso è un borgo di origine medievale tra i più caratteristici e meglio conservati della Lombardia. È raggiungibile solo a piedi da due sentieri situati nel comune di Camerata Cornello o percorrendo l'antica Via Mercatorum che dal piccolo nucleo di Oneta, situato nel comune di San Giovanni Bianco, raggiunge il borgo. Inoltre, Cornello fa parte dei borghi più belli d'Italia.

Nel borgo è presente il Museo dei Tasso e della Storia postale che conserva e divulga la storia della trasmissione delle informazioni a partire dell'attività della famiglia Tasso.



Codera

Situato in cima a profondi precipizi, incassato in una vallata che si raggiunge solo con due ore di cammino, il piccolo borgo di Codera, frazione di Novate Mezzola, è un "paese che non c'è": nessuno immaginerebbe infatti che in una simile vallata, solcata nella sua parte più bassa da profondi dirupi, potesse sorgere un vero e proprio paese, abitato anche durante tutto l'anno da poche ma perseveranti persone.

La Val Codera, che è una valle laterale della Valchiavenna, deve il suo nome al torrente Codera, che poi sfocerà nel Lago di Mezzola; dal punto di vista paesaggistico è veramente importante, possiamo ammirare da vicino il Pizzo Badile e il Pizzo Cengalo.

La mancanza di una strada è uno dei principali problemi della piccola comunità, anche se la maggioranza dei membri sembra essere favorevole al mantenimento dell'isolamento, preservando così atmosfere e valori che scomparirebbero con il sopraggiungere di auto e jeep.

L'approvigionamento del borgo è attualmente garantito da una lunga teleferica che sale da valle, oppure dal lungo e spettacolare sentiero scavato in parte nella roccia che da Novate Mezzola conduce in due ore al piccolo centro.