Passo Del Palio

Se un paese si chiama Brumano ci deve essere un motivo, e domenica mattina questo motivo era più che mai evidente, non ostante tutte le previsioni meteo fossero concordi nel confermare una bella giornata di sole, noi, nel centro di Brumano eravamo avvolti da una densa, umida e fresca nebbia.

In questo scenario, al quale per altro siamo fin troppo abituati, ci siamo messi in cammino lungo l’asfaltata che conduce a Fuipiano, tornante dopo tornante giungiamo alla diramazione da dove parte la mulattiera che porta al rifugio Grande Faggio.

Sempre avvolto dalla nebbia ci muoviamo fra boschi e tratti solo presumibilmente panoramici!

Il sentiero si fa ripido proprio nei pressi del Grande Faggio, il rifugio è proprio sopra di noi ma la nebbia lo rende invisibile, ci concediamo una meritata sosta e poi ripartiamo un po un certi se puntare dritti al Rifugio Tironi Consoli o gironzolare un po’ verso il passo del Palio.

Inspiegabilmente, forse guidati da un buon presentimento, decidiamo di allungare un po il giro andando verso il passo, e finalmente la nebbia si dirada e magicamente il Resegone e le Grigne compaiono dal nulla!

Accompagnati dal sole ci attardiamo nel pressi del passo prima di ritornare verso il Tironi Consoli.

Il tempo di illudersi e le nubi risalgono al galoppo il versante che si affaccia sulla Valle Imagna, in meno di un minuto la visibilità precipita a 5-8 metri portando con se in questa caduta anche la temperatura.

Il Tironi Consoli in linea d’aria sarà a 600 metri da noi forse meno, ma per arrivarci dobbiamo affidarci al GPS!

Le fatiche però vengono ricompensate dall’ottima cucina, e dal sole che una volta per tutte prende il sopravvento e ci offre un ora di relax sulla terrazza del rifugio!

Con un ora in meno di luce a nostra disposizione ridiscendiamo verso Brumano, stavolta felici di essere andati in montagna e di avere anche visto le montagne!!!



26 Ottobre 2014


Alta via dei Monti Lariani

La salita in auto al Monte Bisbino è lunga è tortuosa, tanto che ci obbliga a fare due viaggio per recuperare tutti i gitanti e portarli al punto di partenza.

Avvolti da una nebbia persistente ci avviamo lunga la via dei Monti Lariani. Ben presto arriviamo al rifugio Bugone e proseguima per il rifugio Murelli, lungo il percorso prendiamo una bella docciata, il tempo di mettere coprizaini e k-way e ovviamente la pioggia smette!

Arriviamo al Murelli sempre avvolti da nebbia e umido ma comunque su un sentiero molto affascinante, al rifugio due amici decidono di fermarsi ed aspettarci, mentre noi risaliamo il ripido fiando del monte san Bernardo in uno scenario reso ora davvero magico dalla nebbia.

Poco oltre la cima un branco di cavalli liberi sbuca lentamente dalla nebbia e ci sembra di essere in una scena tratta dal Signore degli Anelli.

Dopo un piccolo errore di direzione riprendiamo la via verso il Colmegnone e da li ridiscendiamo praticamente alla cieca, nessun sentiero visibile, e la nebbia che non ci permette di vedere oltre i 10 metri, senza GPS sarebbero stati guai seri!

Sulla via del ritorno avvistiamo ben 2 bellissime mantidi religiosi, che dimostrano il bassissimo livello di inquinamento del posto! E poi, superato un pratone abbastanza disagevole, proprio davanti a noi un capriolo sbuca fuori saltando nella nebbia e con un balzo ci attraversa la strada!

Ancora un po’ di fatica, qualche scivolata sulle foglie e torniamo al Murelli, scusandoci per aver lasciato li ad aspettare Maruska e Filippo per 2 ore!!!

E poi Polenta, salsicce, spezzatini, coniglio in umido e affettati misti ci mettono di ottimo umore…. Per tornare alla macchine mancano ancora circa 5 km e quasi 300 metri di risalita…

Dopo ben 17,8 km il giro è terminato, anche stavolta più che il panorama, ci siamo goduti la bella compagnia!!!

 

 

12 ottobre 2014

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Monte Cornaggia

A poco più di un anno di distanaza dalla prima gita, il CAE festeggia il suo primo compleanno con l’affluenza più numerosa fino ad  oggi, ben 13 persone, e 3 cani si sono presentate all’appuntamento alle 9.00 di mattina a Fosseno!

La mancanza di un bar in paese ci ha fatto perdere un po di tempo e siamo partiti con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, ma siamo comunque saliti di buon passo lungo i pendii boscosi del Cornaggia

Purtroppo la giornata particolarmente afflitta dalla foschia ci ha impedito di godere del bel panorama sul lago maggiore, così, passo dopo passo, accompagnati da qualche scaramuccia tra cani, di cui il piccolo ma agguerritissimo Pepe si è fatto sempre portavoce siamo arrivati sulla cima.

Poco prima della cima, nel tratto più ripido, tra i gitanti rimbalzavano voci e vaneggiamenti riguardo ad un bel piatto di stinco al forno, purtroppo però non c’erano rifugi sul percorso, quindi ci siamo accontentati di barrette energetiche e panini.

Siamo quindi ridscesi sempre più oppressi dal mantra di Melina che invocava lo stinco ormai ad ogni passo che facevamo sul sentiero.

Dopo aver lavato i cani nel lavatoio, anche un po contro la loro volontà... abbiamo lasciato Fosseno per scendere a Nebbiuno dove perlomeno sapevamo di trovare un bar aperto, e qui è accaduto il miracolo!

Nel paese avevano allestito una allegra sagra che distribuiva grigliate miste di carne e stinchi con patate con la stessa scioltezza con cui un cardinlae distribuisce benedizioni! Inutile dire come è proseguita la giornata.....

Data: 28 Settembre 2014

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Monte Ebro

Monte Ebro
Monte Ebro

Come sempre puntualissimi i montanari si ritrovano a Caldirola alla partenza della seggiovia di Caldirola,

la salita verso la cresta del Monte Ebro comincia subito con un brutale strappo in salita lungo la pista di sci, alternando tratti ripidi ad altri più dolci si arriva finalmente alla cresta che nella sua prima parte ci regale finalmente un po di tratto pianeggiante.

Mentre i ciclisti del downhill ci sfrecciano accanto incuranti delle maledizioni che Corrado lancia contro di loro, cominciamo a sentire il caldo che oggi non da tregua, e sulla via della cresta verso il monte Pana siamo assediati da orde di mosche e moscerini.

Come se non bastasse le pendenze si fanno sempre più a strappi, ed io vengo anche colto da un mal di pancia che mi paralizza le gambe.

Non ostante il caldo, le mosche, la fatica e i mal di pancia arriviamo al bivio poco sotto la cima dell’Ebro, Antonello e Gigi in gran forma decidono di arrivare fino alla croce di vetta, noi cominciamo a scendere verso il rifugio Orsi.

La discesa per le mie gambe è quasi peggio della salita, ma per fortuna è all’ombra.

Il rifugio Ezio Orsi purtroppo si rivela gestito da un gruppo di cafoni impreparati, questo spiega l’esiguo numero dei escursionisti fermi al rifugio.

Pranziamo al sacco e dopo circa un ora di discesa chiudiamo il nostro giro.

Al Bar da cui siamo partiti prendiamo atto che le maledizioni di Corrado non sono cadute nel vuoto, più che un bar sembra un ospedale da campo, braccia al collo, borse del ghiaccio, gente che zoppica….. non c’è un ciclista sano neppure a cercarlo!

Sicuramente è stata la gita più impegnativa fino ad ora, e il gran caldo non è stato certo di aiuto, ma il panorama dalla cresta dell’Ebro è sempre un grande spettacolo.

E i montanari non si sono arresi!!!

 

Data 8 Giugno

 

Partecipanti:

Maruska

Patrizia

Fulvio

Sandra & Corrado

Antonello

Gigi

Stefano

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Monte Ebro
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Monte San Genesio

La prima uscita del 2014 si è svolta all'insegna di una meravigliosa primavera come ormai non se ne vedevano da anni. Partiti in perfetto orario da Colle Brianza la salita è stata riparata dal sole grazie all'abbondante vegetazione.

Sulla cima panoramica che offre un ottimo balcone su Grigne, Resegone e in lontananza anche Pizzo dei Tre Signori, ci siamo accomodati al ristoro alpino, molto casereccio ma anche molto rumoroso!

Senza entre nei dettagli, per altro inutili, su chi abbia mangiato cosa, ci siamo rimessi in cammino nel pomeriggio sempre riparati dei boschi.

Purtroppo il santuario sulla cima era chiuso per restauri.

Piccola critica costruttiva alla comunità montana della zona, non c'è un cartello neppure per sbaglio! Attrezzatevi!!!

 

Data: 18 Maggio

 

Partecipanti:

 

Maruska e Filippo

Fulvio

Sandra e Corrado

Patrizia e Stefano

 

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San Genesio
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Monte Palanzone

Finalmente alla quarta uscita troviamo la tanto sospirata bella giornata, anzi bellissima, tanto bella che quasi ci dimentichiamo di finire sotto zero!

Quando arriviamo alla Colma di Sormano il sole è già alto e splendente, mi aspettavo di trovare più neve fresca ma evidentemente nella notte fra sabato e domenica il vento ha ripulito gli alberi e i cespugli.

Lorenzo (il lupo del Pian del Tivano) guida il gruppo verso la salita circumnavigando la prima cimetta, poi pieghiamo verso il filo di cresta che sale più ripido e sulle gambe si fa sentire, ma ci fa guadagnare dislivello rapidamente.

Per ora sono l’unico a indossare le ciaspole, poi quando il fondo si fa più liscio e ghiacciato anche qualcun altro decide di indossarle.

Sulla rampa finale comincio a litigare con la ciaspola che non sta al suo posto…. La ripulisco dal ghiaccio e la mia signora decide di aiutarmi colpendo la ciaspola che tengo in mano con il bastoncino, il primo colpo va e segno, il secondo va sulla nocca della prima falange dell’anulare della mia mano destra, No Comment!

Arriviamo all’anticima del Palanzone, il panorama è assoluto, indimenticabile, il gruppo del Monte Rosa fa bella mostra di se, ma il sole però scende in fretta come il mercurio nel termometro, quindi decidiamo di fermarci all’anticima, scendere in fuori pista per 200 metri circa e ricongiungerci al sentiero della dorsale del triangolo Lariano per tornare alla Colma di Sormano. Il versante Nord è decisamente più innevato e la marcia procede un po’ più lenta, le gambe cominciano a farsi sentire.

Il sole non ci abbandona mai ma nei tratti in ombra il freddo si sente, ritorniamo alla Colma un po’ stanchi ma felici!

La proverbiale simpatia e ospitalità del ristorante della Colma di Sormano ci fa girare velocemente i tacchi e preferire il ristorante Miravalle poco più in basso dove tra boccali di birra, taglieri di affettato e piatti di polenta celebriamo la fine della gita!

 

Data: 1 Dicembre

 

Partecipanti:

Lorenzo e Arianna Arcozzi

Carlotta Bazzi e Massimiliano

Andrea Fazioni e Gen

Stefano & Patty

 

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Palanzone
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Monte Bisbino

Con le previsioni meteo incerte fino all’ultimo e con l’assenza delle due punte di diamante del CAE, Maruska e Patrizia, bloccate a casa da malanni di stagione, ci diamo appuntamento a Sagno, in territorio svizzero, puntualissimi alle 9.30 cominciamo la marcia verso il Bisbino.

La mulattiera sale sa subito decisa tra i boschi e qui assistiamo ad un momento molto importante per il CAE, Enea, inconsapevolmente ne conia il motto ufficiale che è: “Oh ma i sentieri sono belli anche se sono in piano!

Spronati da queste parole risaliamo fino a quando il sentiero si stacca dalla mulattiera e sale nel folto della boscaglia verso la cresta che ci porterà all’ultimo strappo ripido prima della vetta.

Giungiamo alla cresta con un po’ di sole e ampie porzioni di cielo sereno, con la scusa della merenda dei bambini, gli adulti si riposano!

Poco dopo incontriamo l’ultima mandria di mucche e yak che scendono a valle abbandonando gli alpeggi per l’inverno, i maschi di yak ci offrono anche un inaspettato spettacolo di lotta a colpi di cornate!

Proseguiamo in falso piano nella parte più panoramica dell’escursione, ma le nubi basse ci impediscono la vista lago! Poco sotto la vetta del Bisbino il sentiero impenna deciso per circa cento metri zigzagando tra fogliame e le prime chiazze di neve, nel mentre l nubi salgono e ci avvolgono, arriviamo alla cima immersi nella nebbia!

Tra piatti di trippa, spezzatini, cotechini, salumi e formaggi ci fermiamo un paio d’ore al ristoro in vetta, poi con il tempo decisamente in fase di rannuvolamento scendiamo per lo stesso itinerario, fortunatamente senza incontrare la pioggia!

 

Data: 17 Novembre

 

Partecipanti:

  • Valeria e Elvira con i piccoli Elia, Giulia e Matilde
  • Enea Stucchi, Deidania e Edoardo
  • Carlotta & Massimiliano
  • Stefano
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Rifugio Riva

Il Rifugio Riva
Il Rifugio Riva

Il meteo, almeno fino a venerdì sera dava tempo buono, sabato il sole splendeva anche più del previsto, domenica mattina le nuvole e la pioggia avevano ricoperto tutto.

Nonostante il tempo inaspettatamente avverso abbiamo deciso di partire comunque, stoici, guidati dal miraggio della polenta!

La salita è stata ripida almeno per tutta la prima metà del percorso, ma la pioggia ci ha fatto tenere un passo talmente sostenuto che non ci siamo quasi accorti del dislivello, usciti dal bosco di castagni, betulle e faggi, abbiamo perso il nostro ombrello naturale e abbiamo attraversato i Piani di Nava sotto la pioggia battente, fortunatamente un’ultima breve salita nel bosco ci ha condotti al Rifugio Riva!

La discesa è stata miracolosamente asciutta e le nubi si sono anche leggermente alzate facendoci intravedere uno spicchio di panorama.

Così tra Zombie, Vampiri e Lupi Mannari…… siamo tornati al parcheggio di Baiedo.

Data: 27 Ottobre

 

Partecipanti:

  • Maruska Manzalini & Filippo "Capogita"
  • Corrado Crovetto & Sandra
  • Stefano Testoni & Patrizia
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Monte Boletto

La meta iniziale della gita di esordio era la Val di Mello, all’ultimo minuto però, la concomitanza con il gran premio di Monza ci ha suggerito di cercare una strada meno trafficata.

Siamo dunque finiti sulle cresta erbosa del monte Boletto, poco distante da Brunate (CO), non ostante le pessime previsioni metereologiche siamo riusciti ad evitare l’unico scroscio della giornata accomodandoci nella Baita Bondella davanti ad un piatto di polenta fumante!

La gita è stata un successo grazie alla tempre degli amici che hanno partecipato e che non si sono fatti intimorire da un cielo grigio e un vento già autunnale che spesso ci ha accompagnato durante il cammino.

Data: 8 settembre

 

Partecipanti:

• Maruska Manzalini

• Andrea Fazioni & Signora & Figlio

• Corrado Crovetto & Signora

• Lorenzo Arcozzi & Arianna

• Stefano Testoni & Signora

 

Dislivello in salita: 413 Mt

Lunghezza percorso: 8,3 Km


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Monte Boletto
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