Le Grigne

Le montagne dei milanesi

Un’intera sezione dedicata a due montagne e non ad una valle o ad un area ancora più grande. Non nascondo che i miei natali milanesi giocano un ruolo molto importante in questa scelta, visto le Grigne dominano l’orizzonte meneghino e sono da sempre considerate le montagne di casa, sufficientemente alte da creare scenari e panorami di tutto rispetto e abbastanza vicine da consentire gite in stile toccata e fuga.

Il loro profilo, insieme a quello del Resegone, evocano sensazioni antiche, familiari, un modo come un altro per sentirsi a casa, in luoghi conosciuti e a cui si è affezionati, e sul fattore affettivo vanno spese due parole, intere generazioni di alpinisti milanesi hanno mosso i primi passi proprio sulle Grigne, per molti è stata la prima vera cima, o la prima escursione lunga o la prima avventura in arrampicata, senza contare che in inverno quando si mettono il vestito di ghiaccio e neve, diventano non solo un terreno di sfida interessante ma anche una cornice stupefacente che spesso fa dimenticare quanto si è vicini al Duomo e alla sua Madonnina

Proprio sulle Grigne hanno mosso i primi passi due totem dell’alpinismo, Bonatti e Cassin, aprendo vie di 6 grado che ancora oggi non possono non figurare nel curriculum di chiunque punti a definire se stesso un alpinista.

“Andar su in Grigna” è un’espressione quanto mai diffusa dalle mie parti ed ha un significato molto esteso, non vuol dire solo andar su in cime, ma si riferisce alla moltitudine di scenari che convivono felicemente su queste due montagne, in Grigna puoi arrampicare, puoi fare una gita in rifugio, un escursione tra i boschi, magari per funghi e castagne, puoi salire dritto in cima o addormentarti su un prato in quota godendoti il meritato riposo, tutte queste anime differenti convivono meravigliosamente tra prati, torri verticali, sentieri e alpeggi, come una sorta piccolo mondo della montagna ritagliato tra queste due tutto sommato piccole cime.

Da un punto di vista più geografico possiamo dire che il cosiddetto gruppo delle Grigne è formato sostanzialmente da tre cime di roccia calcarea: la Grigna, detta anche Grignone o Grigna settentrionale, conosciuta un tempo come monte Coden, la Grignetta, detta anche Grigna meridionale e il Coltiglione.

Il gruppo si colloca in Lombardia (provincia di Lecco), subito ad oriente del Lago di Como.

La Valsassina a est separa le separa dalle Alpi Orobie e dal Resegone; a sud lo delimita la città di Lecco e ad ovest gli fa da confine il ramo lecchese del Lario.



La Grignetta

La Grignetta o Grigna meridionale o Grigna di Campione è alta 2177 mslm.

Di forma piuttosto regolare, è sostanzialmente composta da due versanti: uno meridionale (che si affaccia sulla conca deiPiani Resinelli e su Lecco), uno settentrionale (meno sviluppato, che si raccorda col Grignone). I due versanti sono separati da altrettante e ben determinate creste: ad ovest la cresta Segantini, ad est la cresta Sinigaglia. La morfologia ne palesa bene la natura geologica calcarea e l'origine marina è testimoniata anche dalla buona presenza di fossili nelle sue rocce.

Di fama alpinistica celeberrima e internazionale, attira in ogni stagione molti alpinisti che salgono gli innumerevoli torrioni, monoliti, guglie e pinnacoli di cui è composta, divenendo negli anni palestra d'arrampicata preferita di grandi nomi dell'alpinismo mondiale come Emilio Comici, Riccardo Cassin, Walter Bonatti, i quali tracciarono vie di roccia ritenute oggi "classiche".

Dalla vetta si gode un panorama notevole, molto aperto soprattutto sulla Pianura Padana e soltanto chiuso verso nord dalla vicina mole della Grigna settentrionale.

Il Grignone

La Grigna (chiamata anche Grignone, Grigna Settentrionale o, precedentemente, monte Coden) è la vetta più alta delgruppo delle Grigne.

La vetta massima raggiunge i 2410 m s.l.m. e, appena sotto, ospita il Rifugio Brioschi.

La montagna è essenzialmente composta da tre versanti: il sud-occidentale: il più scosceso e alpinisticamente interessante, che scende verso la sponda est del Lago di Como, l'orientale: erboso e boscoso, che digrada regolare verso la Valsassina e quello settentrionale che forma una grande conca di natura glaciale abbassandosi verso il Passo del Cainalloe la zona di Esino Lario, versante molto noto in ambito speleologico per la gran quantità di cavità e abissi, alcuni dei quali di notevole profondità come il "Complesso del Releccio", che rappresenta il secondo sistema carsico più profondo d'Italia.

La via normale di salita è sul versante orientale, ed ha inizio a Pasturo.

Nel campo alpinistico la Grigna è conosciuta per le arrampicate al "Sasso Cavallo", che nella parete sud contiene vie fino a 500 metri. Tra queste le più famose sono la "via del Det", la "Cassin", la "via della Luna", l'"altra faccia della Luna", "10 piani di morbidezza", "Ibis" e "Cavallo Pazzo".



La Leggenda della Grigna

Come ogni montagna che si rispetti anche la grigna ha la sua leggenda, narrata nei versi di un canto di montagna intitolato appunto: “la leggenda della Grigna” in cui si parla di come una crudele principessa decise la morte di un suo spasimante e per questo lei e la sentinella rea di aver scoccato la freccia mortale, furono trasformate in montagne.

 

Alla guerriera bella e senza amore

un cavaliere andò ad offrire il cuore;

cantava: "Avere te voglio o morire!".

Lei dalla torre lo vedea salire.

Disse alla sentinella

che stava sopra il ponte:

"tira una freccia in fronte

a quello che vien sù".

Il cavaliere cadde fulminate.

Ma Dio punì l'orribile peccato

e la guerriera diventò la Grigna,

una montagna ripida e ferrigna.

Anche la sentinella,

che stava sopra il ponte,

fu trasformata in monte

e la Grignetta fu.

Noi pur t'amiamo d'un amor fedele,

montagna che sei bella e sei crudele.

E salendo ascoltiamo la campana,

d'una chiesetta che a pregare chiama.

Noi ti vogliamo bella

che diventasti un monte;

facciamo la croce in fronte:

non ci farai morir.