Vie Ferrate

un passaggio della ferrata Costantini
un passaggio della ferrata Costantini

Vie ferrate, meta ambita di molti escursionisti, e spesso al centro di forti polemiche riguardo alla loro utilità e opportunità.

Ma prima di inoltrarci nei dibattiti cerchiamo di chiarire di cosa si tratta, la via ferrata è una una via alpinistica, prevalentemente su roccia che viene resa accessibile ai non arrampicatori grazie al posizionamento di un cavo o catena metallica fissata alla roccia tramite dei fittoni, solitamente distanti circa 5 o 6 metri tra di loro, che corre lungo tutto il percorso della via. Spesso oltre ai cavi e alle catene ci possono trovare scalette e staffe fissate nella roccia che favoriscono la progressione.

La terra madre delle ferrate è sicuramente l’area delle Dolomiti, dove questo tipo di vie di salita abbondano grazie alle grandissima disponibilità di pareti rocciose frastagliate che ben si prestano all’installazione dei cavi.

Negli ultimi anni si è però assistito ad un allargamento di questo fenomeno, interessando anche diversi settori delle fasce prealpine. Solitamente le ferrate si posizionano per celebrare eventi o persone e spesso hanno lo scopo di rendere più attrattiva una località richiamando un turismo ben specifico.

Frequentemente queste vie rappresentano la massima aspirazione per gli escursionisti che vogliono cimentarsi con il mondo verticale, ma che non hanno abbastanza confidenza e sicurezza per praticare l’arrampicata vera e propria, inoltre molte ferrate consentono l’accesso a cime altrimenti inaccessibili a chi non ha esperienze di scalatore e sanno regalare emozioni davvero forti.

Ma quanto è difficile una via ferrata? Questa è la domanda da 10.000.000 di euro!

Per prima cosa dobbiamo prendere atto che per le vie ferrate non esiste una scala di difficoltà globalmente accettata, questo già ci indica quanto soggettive possono essere queste salite.

Possiamo comunque individuare degli indicatori comuni a tutti, i più banali: dislivello e quota, ovviamente più alti saranno dislivello e quota di arrivo, maggiore sarà l’impegno necessario. È anche possibile individuare parametri come l’esposizione, alcune persone un po’ più sensibili ai passaggi molti esposti troveranno qualche difficoltà in più nell’affrontare percorsi particolarmente aerei, l’esposizione a nord, e di conseguenza la possibilità di trovare neve anche a stagione inoltrata, e la scarica continua di pietre sono altri fattori oggettivi che possono complicare la salita.

Il vero nocciolo della questione, è che le vie ferrate tecnicamente annullano la tradizionale scala di valutazione dell’arrampicata su roccia.

Se si escludono alcuni tratti trasversali con pochi appigli per i piedi, in cui si dovrà procedere con forza di braccia ed equilibrio del corpo, è complicato dire quanto sia difficile una via ferrata, anche perché ognuno è libero di interpretare la salita come desidera, si possono usare le mani costantemente attaccate al cavo come presa sicura per issarsi sulle rocce, oppure è possibile usare il cavo solo come forma di assicurazione e provare a procedere come se si fosse in arrampicata. È facile intuire che i due approcci generano difficoltà molto diverse tra di loro.

Il mio consiglio è generalmente di non sottovalutarle, spesso ho sentito dire che la ferrate in quanto tali annullano ogni difficoltà tecnica, questo è tendenzialmente falso, le difficoltà ci sono e spesso sono anche impegnative. Informarsi preventivamente è sempre la scelta migliore!

Se poi decidete di acquistare una guida alle vie ferrate sarà il redattore della stessa a creare una scala ad hoc per gli itinerari che descriverà.



Le Polemiche

gente in coda sulla ferrata Tridentina
gente in coda sulla ferrata Tridentina

La natura delle Ferrate è la causa scatenante delle polemiche, chi le accusa sostiene che non avvicinano le persone all’alpinismo ma semplicemente sono una scorciatoia per salire luoghi altrimenti non raggiungibili, che creano un sovraffollamento delle cime, che tendono a portare persone inesperte a quote e su terreni proibitivi e che più generalmente non sono etiche! Chi invece le difende sostiene più o meno il contrario, avvicinano la gente all’alpinismo o all’arrampicata ed è giusto che più persone abbiano la possibilità di arrivare in vetta ad alcune cime. Se siete interessati alla mia opinione, ritengo che entrambe le posizioni esprimono una dose verità. Le vie ferrate sono spesso spettacolari e danno una grande soddisfazione una volta percorse, offrono la possibilità di arrampicare in un ambiente più sicuro, ma effettivamente creano diversi problemi di affollamento, specie negli ultimi anni, quando la montagna ha conquistato un numero di turisti maggiore rispetto al passato.

Nel dibattito si inseriscono spesso esempi radicali come la via ferrata Tridentina che nei mesi di luglio, agosto e parte di settembre si trasforma in una sorta di autostrada di persone incolonnate in attesa di poter procedere. Effettivamente realtà come queste, restituiscono esempi poco positivi della vita da montanaro in cui si cercano silenzio, pace e connubio con la natura, per contro ci sono altre vie, meno conosciute e più difficili che sanno ancora regalare emozioni più autentiche. A volte è anche sufficiente scegliere con cura il periodo di percorrenza, evitando quelli di maggiore affollamento, per poter trovare le condizioni ideali per salire!