Val Sassina

La valle che nasce dal lago

Vicinissima a Milano e a volte forse un po’ snobbata la Valsassina è invece un interessantissimo punto di partenza per molte attività montanare sia estive che invernali.

Racchiusa tra il gruppo delle Grigne, a occidente, e il gruppo delle Alpi Orobie, che, a semicerchio da oriente a settentrione, la separano dalle valli bergamasche e dalla Valtellina, si collega al ramo lecchese del Lago di Como grazie a due sbocchi, a Lecco e a Bellano.

Il Territorio dell'Alta Valsassina comprende sette comuni che si estendono su una superficie di oltre 91 km quadrati, con un dislivello che va dai 500 ai 1000 metri di quota dei centri abitati, agli oltre 1600 degli alpeggi soleggiati. I sette comuni che formano il comprensorio dell'Alta Valsassina sono disposti a semicerchio e addossati alle Prealpi orobiche a nord est.

Si tratta di un territorio affascinante sotto molti punti di vista, soprattutto da quello paesaggistico. Grazie alle particolari condizioni orografiche, ogni località a media quota offre ampie zone soleggiate con paesaggi incantevoli sulla media valle e sulle cime prospicenti. Il luogo, ricco di selve, di boschi e di pascoli alle quote più alte offre una serie di viste mozzafiato e panorami spettacolari sulle Alpi e sui laghi.

La valle è percorsa in tutta la sua lunghezza dal torrente Pioverna, che nasce dalla Grigna e scorre verso nord per sfociare nel Lago di Como all'altezza di Bellano, comune nel quale il torrente forma una spettacolare forra chiamata Orrido di Bellano.

Gli Orobi furono i suoi primi abitanti, che lasciarono poi il posto agli Insubri, ai Galli, ai Romani, e ai Longobardi. Al tramonto della civiltà longobarda la valle segue le vicende storiche di Lecco, e dell'Arcivescovado di Milano fino alla sua infeudazione alla famiglia Torriani di Milano. Subentrati i Visconti, la valle fu schiacciata dalle lotte fra Milano e le mire espensionistiche di Venezia, diventando luogo di scontri brutali e frequenti. Giunti al potere gli Sforza ed allontanati i Veneziani, fioriscono i commerci soprattutto dei prodotti ferrosi estratti dalle miniere della valle. Con la dominazione spagnola inizia un periodo di crisi che culmina con l’epidemia di peste del 1629-30. Il Settecento porta il dominio austriaco, con riforme amministrative da un lato e il progressivo decadimento dell'industria dell'estrazione del ferro dall’altro. L'Unità d’Italia trova una valle impoverita e dedita quasi esclusivamente all'agricoltuta caratterizzata da fondi molto frazionati e poco produttivi. Ma proprio dal mondo agricolo nascerà come risorsa economica la produzione casearia che raggiungerà livelli di assoluta eccellenza: nascono nella seconda metà dell'Ottocento, a Ballabio la "Locatelli" (1860) e la "Galbani" (1880).