Monte ciose'

impegnativa salita ma con un grande panorama

Il Monte Ciosè con i suoi 2647 metri di quota è uno spartiacque tra la val d’Ayas e quella di Gressoney.

Pur essendo una cima estremamente panoramica e di una bellezza selvaggia e aerea non è molto frequentato a causa del suo itinerario di salita piuttosto vago e riservato esclusivamente ad escursionisti esperti con esperienze alpinistiche, queste si rendono necessarie per superare un muro in discesa di circa 8 metri che si trova poco prima della vetta (I+) sulla via del ritorno lo stesso muro deve essere risalito!

L’escursione può comunque essere suddivisa in due parti, la prima alla portata di tutti fino al Colle Ranzola, la seconda invece, più difficile fino alla cima del Ciosè

Se la prima parte può essere effettuata anche in presenza di neve, la salita alla vetta deve avvenire esclusivamente in assenza di neve e ghiaccio!

Avere con se una corda potrebbe rivelarsi piuttosto utile per agevolare e rendere più sicura la salita e la discesa del muretto vicino alla cima!

Il panorama dal Ciosè è aperto in tutte le direzioni, con le vette più alte ad una certa distanza; a sud si possono osservare i gruppi del Nery e delle Dame di Challand, con il Voghel, le Becche di Vlou, Torchè e Mortens.
A nord si scorgono per prima cosa lo Zerbion, più lontano, il Corno Bussola; segue il Bieteron, a destra del quale, allineato con la frastagliata cresta del Ciosè, spunta il Cervino.

Procedendo verso destra si riconoscono il M. Perrin, la Punta Valfredda, il Corno Vitello, il Testa Grigia, e oltre questo la parte orientale del Rosa, a fare da testata alla Valle di Gressoney, oltre la quale si ergono tutte le vette che la dividono dalla Valsesia.

descrizione della gita

Si raggiunge in auto o in bus la località di Estoul, e da qui si prosegue a piedi l’ungo la strada asfaltata (ma chiusa al traffico) verso il colle Ranzola, già questo tratto seppur molto semplice ci offre panorami davvero notevoli!

Si prosegue lungo la strada che porta sia al colle Ranzola che all’alpe Fenetre, (acqua disponibile) poco prima dell’alpe si abbandona la mulattiera per prendere un sentiero che si stacca e sale verso sinistra e in meno di cento metri di dislivello ci conduce al colle Ranzola, i meno esperti devo fermarsi qui, oppure scendere di pochi metri e raggiungere l’assolata e accogliente alpe Ranzola Superiore, ben visibile dal colle!

Per la salita alla vetta si lascia il colle procedendo in salita oltre la cappelletta si risale il pendio lungo il muretto in direzione nord-nord-ovest fino alla sua fine, incontrando, a seconda delle condizioni del manto erboso, qualche leggera traccia di sentiero.

Al termine del muretto si prosegue la salita seguendo la traccia o, in mancanza di questa (che è a volte discontinua, e sicuramente più facile da individuare in discesa), puntando leggermente a sinistra dell'evidente gendarme sulla cresta. Si incontrano alcuni ometti di pietre ad indicare la via, ma più in alto sarà necessario fare attenzione a non seguire la serie di ometti che porta sul versante sud, e rimanere invece nei pressi della cresta.

Il pendio erboso, si fa piuttosto ripido, mentre la traccia serpeggia tra le rocce e i sempre più radi alberi in direzione del primo gendarme.

Questo viene aggirato sulla sinistra mantenendosi ad alcune decine di metri di distanza, sempre seguendo gli ometti di pietre, nei pressi della sottostante pietraia.

Superato il gendarme si risale verso destra in direzione della cresta, che tuttavia non è strettamente necessario raggiungere essendo possibile mantenersi una decina di metri più a sinistra.

Il gendarme successivo, più piccolo del primo e caratterizzato dagli ultimi alberi e da formazioni rocciose torreggianti sul lato est, può essere aggirato a sinistra oppure scavalcato (I-II a seconda dei punti scelti).

Si continua la salita con l'aggiramento sul fianco sinistro (o a scelta la risalita, sempre I-II) di altri risalti rocciosi, uno dei quali con una croce metallica in cima, fino ad un gendarme più grande, su cui è stato posto un bastone; questo è più difficoltoso da aggirare per via del costone roccioso che scende verso sinistra, ma può essere comodamente risalito, passando poi pochi metri a sinistra della "vetta" quando possibile.

Dopo il gendarme si incontra una piccola placca sulla cresta; anche questa può essere evitata stando a sinistra (volendo scavalcarla ci si trova a dover scendere uno scomodo gradino sul lato nord), salendo poi direttamente sulla pietraia successiva fino alla cresta sommitale.

Questa viene percorsa in direzione della cima giungendo in breve ad un intaglio, il cui superamento costituisce il passaggio chiave della salita.

Per scendere nell'intaglio si scartano i canalini sulla sinistra e si identifica un passaggio con evidenti appigli e appoggi a destra, disarrampicando per 6-7 metri fino a raggiungere il fondo dell'intaglio (I+). È eventualmente possibile, ma non necessario, calarsi in corda doppia o comunque utilizzare una corda per maggior sicurezza.

Giunti sul fondo dell'intaglio si risale facilmente dal lato opposto, con passaggi di I scarso, riguadagnando la cresta. A questo punto, procedendo su erba e facili roccette, si guadagna la cima del Ciosè.

L’itinerario di discesa è lo stesso della salita!

vista dal colle Renzola
vista dal colle Renzola

Dati

Lunghezza totale: 5.46  Km

Dislivello totale: 830 mt

Pendenza media: 17.2%

Carattere della gita: F

la cresta del Ciosè
la cresta del Ciosè

Traccia

Clicca QUI per scaricare la traccia in formato KMZ.

la cresta in salita
la cresta in salita

Punti d'appoggio

Nessuno