Miniere tra le montagne

Da buoni montanari coltiviamo la nostra grande passione  camminando sulle montagne, scalandole, sciandole ed esplorandole, e lo abbiamo sempre fatto dall'esterno, sotto l'occhio benevole e rassicurante del sole e a volte della luna, ma esiste un mondo dove sole e luna non arrivano mai, un mondo fatto lunghi cunicoli, saloni, fiumi e laghi dove l'uomo da sempre si è avventurato alla ricerca di qualcosa di prezioso, sfidando pericoli insidiosi e ataviche paure.

Sotto le nostre cime spesso si sviluppa un dedalo oscuro, un mondo sotterraneo a volte dimenticato, altre addirittura inesplorato, ma di certo non estraneo ai nostri luoghi che tanto ci sono cari, perchè l'economia di molte valli alpine e appenniniche per centinaia a volte migliaia di anni, è stata legata a doppio filo con l'attività mineraria.

che si trattasse di cristalli o di preziosi minerali il ventre scuro delle montagne ha fornito una fonte di reddito più che significativa alle comunità valligiane.

la storia che lega le miniere, le montagne e le loro genti è una storia scritta con immensi sacrifici, dolorose perdite e durissimo lavoro, quello dei minatori, persone che sembrano arrivare da un passato lontano ma che in realtà sono ancora qui a testimoniarci una pagina di storia importante non solo per le montagna, ma per tutto il paese.


Il rapporto storico tra miniere e economia di montagna

 

Dall'antichità al Medioevo:

Sfruttamento precoce: Fin dall'antichità, le zone montane italiane sono state sfruttate per l'estrazione di minerali come rame, ferro, argento e oro. Etruschi, Romani e Greci avevano miniere attive in diverse regioni, tra cui Toscana, Sardegna, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta.

Attività fiorenti: Durante il Medioevo, l'estrazione mineraria divenne ancora più importante, alimentando l'industria metallurgica e il commercio in tutta Europa. Le città montane come Massa Marittima, Iglesias e Agordo prosperarono grazie alle miniere locali.

Controllo feudale: Le miniere erano spesso sotto il controllo di signori feudali o famiglie potenti, che traevano profitti significativi dalla vendita dei minerali. I minatori, invece, vivevano in condizioni spesso dure e pericolose.

L'Età Moderna e l'Ottocento:

 

Sviluppo tecnologico:

L'introduzione di nuove tecnologie, come l'uso della polvere da sparo per le esplosioni e l'utilizzo di pompe idrauliche per drenare le miniere, permise di estrarre minerali da profondità maggiori e in modo più efficiente.

Aumento della produzione: Questo portò a un aumento della produzione mineraria, con un impatto significativo sull'economia montana. Nuove miniere furono aperte e quelle esistenti vennero ampliate, creando posti di lavoro e stimolando lo sviluppo di infrastrutture come strade e ponti.

Impatti sociali e ambientali: Nonostante i benefici economici, l'estrazione mineraria ebbe anche un impatto negativo sull'ambiente e sulle comunità locali. L'inquinamento atmosferico e idrico causato dalle miniere ha danneggiato gli ecosistemi montani, mentre le condizioni di lavoro pericolose e i bassi salari hanno portato a tensioni sociali.

 

Il Novecento e il declino:

Crisi del settore: La prima metà del Novecento vide un declino graduale dell'estrazione mineraria in Italia, dovuto all'esaurimento di alcuni giacimenti, alla concorrenza di miniere più produttive in altri paesi e all'aumento dei costi di produzione.

Nuove sfide: Le due guerre mondiali aggravarono la situazione, causando la chiusura di molte miniere e l'emigrazione di lavoratori dalle zone montane.

Riconversione e valorizzazione: Nella seconda metà del Novecento, molte miniere chiusero definitivamente, portando a una profonda crisi economica per le comunità montane. Tuttavia, si è avviata anche una fase di riconversione e valorizzazione del patrimonio minerario, con la creazione di musei, ecomusei e siti di archeologia industriale.

 

Oggi:

Turismo e valorizzazione: L'attività estrattiva in Italia ha oggi un'importanza marginale. Tuttavia, le miniere dismesse e i siti minerari storici rappresentano un importante patrimonio culturale e turistico per le zone montane.

Sviluppo sostenibile: Si sta ponendo sempre più attenzione allo sviluppo sostenibile delle aree montane, con progetti che valorizzano le risorse locali e promuovono attività ecocompatibili, come l'agricoltura di montagna, il turismo verde e l'artigianato.

 

In conclusione:

Il rapporto tra miniere ed economia di montagna in Italia è stato complesso e duraturo. Se da un lato l'estrazione mineraria ha portato a periodi di grande prosperità e sviluppo, dall'altro ha anche causato problemi ambientali e sociali. Oggi, la sfida per le zone montane italiane è quella di valorizzare il loro patrimonio minerario in modo sostenibile, creando nuove opportunità economiche nel rispetto dell'ambiente e delle comunità locali.


Miniere da visitare

 

Valle d'Aosta

Miniera d'Oro di Chamousira a Brusson:

Situata a Brusson, questa miniera d'oro è una delle principali attrazioni minerarie della Valle d'Aosta. Offre visite guidate che illustrano le tecniche di estrazione dell'oro e la storia della miniera stessa.

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Siti Minerari di Cogne e Saint Marcel:

Cogne: Conosciuta per la sua miniera di ferro, attualmente trasformata in un parco minerario e un museo.

Saint Marcel: Offre un percorso di visita che include la miniera di rame e una sezione dedicata ai minerali della regione 

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Piemonte

Ecomuseo delle Miniere della Val Germanasca:

Comprende le miniere di talco Paola e Gianna a Prali. È possibile esplorare le gallerie sotterranee a bordo di un trenino minerario, un’esperienza immersiva che mostra la vita quotidiana dei minatori.

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Ecomuseo Colombano Romean in Valle di Susa:

Dedicato a Colombano Romean, famoso per aver scavato una galleria di oltre 500 metri. Le visite offrono un approfondimento sulle tecniche di scavo e sulla storia locale.

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Ex Miniera di Talco di Garida a Coazze:

Questa miniera di talco è una delle più importanti d'Italia. Offre visite guidate che spiegano il processo di estrazione del talco e la sua importanza industriale

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Lombardia

Ecomuseo delle Miniere di Gorno in Val Seriana:

Questo ecomuseo esplora la storia delle miniere di zinco, attive sin dal Medioevo. Le visite guidate includono l'esplorazione delle gallerie e spiegazioni dettagliate sui metodi di estrazione

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Trentino

Ecomuseo Argentario:

Situato sull'altopiano vicino a Trento, l'Ecomuseo Argentario copre diverse antiche miniere d'argento. Le visite guidate offrono uno sguardo approfondito sull’estrazione dell'argento e sulla vita dei minatori dell'epoca

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Veneto

Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi:

Include numerose antiche miniere, ora trasformate in attrazioni turistiche. Le visite guidate esplorano le tecniche minerarie e la geologia delle Dolomiti

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Friuli-Venezia Giulia

Sito Minerario di Resartico nel Parco Naturale delle Prealpi Giulie:

Un'importante area mineraria con antiche miniere di ferro e rame. Le visite guidate includono escursioni nelle gallerie e spiegazioni sulla geologia locale.

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Parco Internazionale Geominerario di Tarvisio a Cave del Predil:

Situato tra le montagne, questo parco comprende una ex miniera di piombo e zinco. Le visite offrono una panoramica completa della storia mineraria della regione, inclusi tour delle gallerie

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Abruzzo

Geosito della Miniera di Bauxite a Lecce nei Marsi:

Questa miniera di bauxite è un punto di interesse geologico significativo. Le visite guidate offrono informazioni sulla formazione della bauxite e sull’estrazione del minerale

Queste miniere non solo offrono una visione affascinante del passato industriale italiano, ma anche un'opportunità educativa e ricreativa per esplorare la geologia e la storia delle regioni in cui si trovano.

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Sui sentieri dei minatori

si può vivere un'avventura indimenticabile sui sentieri un tempo percorsi dai minatori, dove storia, natura e lavoro si intrecciano in un'esperienza unica.

Lasciandosi trasportare indietro nel tempo, mentre si cammina tra boschi rigogliosi e rocce imponenti, solcando terre battute da secoli di passi pesanti.

Scopri le tracce del duro lavoro dei minatori, ammira i resti delle gallerie e delle strutture ormai in rovina, testimonianze tangibili di un'epoca in cui l'uomo estraeva i doni della montagna con fatica e rispetto.

seguire i sentieri dei minatori è sempre una valida occasione per respirare aria frizzante e pulita, lasciarsi inebriare dai profumi del bosco e dalla bellezza mozzafiato del panorama. Tra il fragore delle cascate e il gorgoglio dei torrenti, immersi nella quiete della natura si riesce a percepire il passaggio della storia, di un tempo lontano.

I percorsi sui sentieri dei minatori sono un'esperienza che non dimenticherai mai. Un viaggio emozionante alla scoperta di un passato affascinante, un'immersione nella bellezza incontaminata della natura e una riflessione sul rapporto tra uomo e ambiente.

Di seguito la descrizione di alcuni itinerari che non sono visite vere e proprie alle miniere.

Sentiero dei minatori della valle anzasca

Il Sentiero dei Minatori si sviluppa dall’abitato di Campioli (Ceppo Morelli) fino al nucleo di Crocette (o “Città Morta”) in Val Quarazza, toccando numerosi luoghi della storia mineraria dell’alta valle legata allo sfruttamento dei filoni di quarzo con minerali metallici (soprattutto pirite e arsenopirite) contenenti oro a tenore variabile.

L’attività mineraria è tracciabile con buona continuità sulle fonti scritte dalla metà del Seicento per arrivare fino al Novecento e ha lasciato sul territorio una quantità notevole di opere in sotterraneo e in superficie.

L’itinerario permette di toccare i luoghi più significativi dell’estrazione e della lavorazione del minerale aurifero, dove sono ancora visibili imbocchi e tracciati di gallerie, impianti di trasporto e trattamento, depositi di materiali o alloggi delle maestranze impiegate.

Qui sotto trovate la cartina da scaricare del sentiero.

Non è un semplice itinerario allo scopo di valorizzare il patrimonio minerario dell’alta valle Anzasca, ma un vero e proprio cammino per tenere viva la memoria di quanti in quei luoghi hanno lavorato, sofferto e anche lasciato la propria vita.

Questo è sicuramente il significato profondo del Sentiero dei Minatori, che si sviluppa dall’abitato di Campioli  fino al nucleo di Crocette (o ‘Città Morta’) in Val Quarazza toccando i luoghi più significativi nei Comuni di Ceppo Morelli e Macugnaga dove è avvenuta l’estrazione e la lavorazione del minerale aurifero e in cui sono ancora oggi visibili imbocchi di gallerie e resti di impianti di trasporto o trattamento, depositi di materiali o ancora alloggi delle maestranze impiegate.

L’attività mineraria in alta valle Anzasca può essere ricostruita con buona continuità sia con fonti scritte a partire dalla metà del Seicento per arrivare fino al Novecento sia grazie alle testimonianze visive presenti sul territorio: opere in sotterraneo e in superficie, che sono parte integrante della storia di Macugnaga.

Lungo l’itinerario, nei siti di maggiore interesse, sono posizionati pannelli illustrativi corredati da testi e immagini storiche, diventati stazioni di sosta e di approfondimento informativo.


Sentiero dei minatori di Collio

Il sentiero dei minatori è stato inaugurato il 2 giugno 2010 e si svolge nei comuni di Bovegno e Collio. Camminando per il sentiero si viene trasportati nel periodo in cui nacque, quando queste vie erano percorse da minatori e animali da soma, intenti a trasportare in Val Sabbia il ferro estratto nell’alta Val Trompia. Le pietre e gli alberi che da tantissimi anni si radicano e abitano questi luoghi raccontano una storia di fatica e duro lavoro.

Il nostro itinerario inizia nei pressi della Miniera Tassara (per informazioni più specifiche visitare il sito web della miniera) posta lungo la strada che collega Bovegno a Collio, seguendo le indicazioni del sentiero CAI n°348 si arriva ai bei prati di Piazze Basse (985m). Poi si percorre quello che è il tratto più suggestivo del percorso: in alcuni tratti si sviluppa in trincea (in parte ancora originale) dove gli uomini conducevano a mano i muli carichi di materiali, una volta veniva chiamato via Caalera o sentiero di Cavezza. Arriviamo così a Passo Croce (1441m), da dove i muli poi scendevano verso la Val Sabbia.

Il sentiero conduce poi a Malga Pezzeda Sera di Sopra (1565m), scende alla località Vezale (1168m) e passando per i prati di Piazze di Sopra (1186m) si congiunge con quello dell’andata.

Durante l’escursione non mancheranno i panorami sui monti dell’Alta Valle e, se si è fortunati, l’incontro con qualche ungulato.

Tratto che merita di esser nominato, soprattutto dal punto di vista storico e paesaggistico, è quello della strada alta che da Collio porta a Piazze, questa meraviglia naturale viene citata sia in un importante documento naturalistico datato 1857 sia in un documento del 1700 dove è ritratta la miniera Re.


Sentiero dei Minatori del Predoi

Un percorso a piedi lungo il sentiero dei minatori per scoprire la storia dell'attività mineraria a Predoi, dove per oltre cinquecento anni si estrasse il rame: in estate, intraprenderlo è l'ideale per accompagnare la visita al Museo provinciale delle miniere Miniera di Predoi, integrata magari da quella allo spazio espositivo del Granaio Cadipietra o da un ingresso di prova al Centro climatico di Predoi.

Recentemente restaurato, il sentiero dei minatori muove dall'imbocco della galleria più bassa (la St. Ignaz, che è anche la più lunga con quasi 1,2 chilometri) del giacimento a 1.500 metri di altitudine, ora sede del museo e visitabile mediante un trenino dei minatori.

Lungo il percorso sono ancora chiaramente riconoscibili tracce di attività mineraria. Particolare impressione suscitano i pozzi e le gallerie scavate a mano con punta e mazza - le più antiche.

In una di esse è anche possibile infilarsi, a proprio rischio, sperimentando le difficili condizioni dei minatori dell'epoca e la ristrettezza degli spazi in cui erano costretti a lavorare. Il sentiero dei minatori offre inoltre suggestivi scenari naturali, come un passaggio vicino a una cascata e il maestoso panorama sulla vallata, le montagne e i ghiacciai circostanti.